Ci scrive un amico che ha condiviso con noi la storia della sua malattia, così concludendo:
Siccome dagli errori si impara, qual è la morale?
- Evitare di aumentare il dosaggio per perseguire un effetto lifting, pericolosissimo nel periodo luna di miele della malattia.
- Non inseguire insieme al neurologo “la rincorsa alla gestione dei sintomi”.
- Contattare subito le associazioni per non chiudersi nella depressione strisciante che inevitabilmente inevitabilmente accompagna la malattia.
- I farmaci sono fondamentali se assunti ai dosaggi più bassi possibili, ricordandosi che “piacer figlio di affanno!!!!!”.
- Non combattere, ma gestire la malattia!!!!!!!
- Se uno fa già attività fisica, non deve diminuirla o cessarla e soprattutto e deve smettere di guardare le performance (imparare ad apprezzare che si continui a fare attività come in passato).
- Se non si è mai fatto attività fisica, iniziare almeno tre volte a settimana (darei la precedenza ad attività al chiuso: danzaterapia, boxe no touch, posturale in fase precoce.
- Camminare mantenendo la falcata più lunga possibile.
- Nei giorni festivi camminate all’aperto, iniziative culturali (porta un parkinsoniano in centro utilizzando il pass del parkinsoniano).
- Evitare di infognarsi su internet. Cercare qualcuno con cui relazionarsi con fiducia
- E imparare ad apprezzare l’oggi.
N.B.: ringraziamo questo amico che ha voluto inviarci la sua testimonianza e ci ha autorizzato a pubblicarla.