Italo, consapevole di questa malattia di Parkinson, ha voluto soffermarsi sugli aspetti positivi della pittura su chi è affetto da questa patologia.

Il mio impegno artistico. Solo poche parole, ma dettate dalla mia consapevolezza.

Nella nostra vita terrena tutti noi siamo chiamati a svolgere compiti importantissimi, come quello professionale, ma anche quello ricreativo, che spesso richiede un impegno intellettivo analogo. La sicurezza che sentiamo nello svolgimento di questi due impegni ci permette di sentirci dentro di noi soddisfatti.
 
Certamente la professionalità legata al lavoro è il nostro primo traguardo, ma quella ricreativa è spesso l’anello mancante. In sostanza, il nostro cervello vuole farci muovere pienamente su due fronti per una forma di esercizio intellettuale basato su stimoli trasmettitori.
 
Per riprendere il discorso iniziale sul rapporto tra professione e attività ricreativa, questo impegno cresce con i risultati che otteniamo. Da qui la mia partenza artistica legata al ricreativo della pittura o altre arti.
 
Quando ci accorgiamo che arrivano risultati tecnici, in noi sale il nostro ego, l’immagine che abbiamo di noi stessi, e si rafforza in noi la convinzione mentale di aver superato barriere sempre più complicate.
 
La pittura viene intesa come impegno, come realizzazione di aspetti ritenuti complessi, in realtà superabili grazie all’esercizio pratico.
 
Partiamo pensando che non inventeremo niente, e invece ci arriveremo da soli giorno dopo giorno. Ognuno di noi deve liberarsi da quella etichetta di “impossibile che possa essere fatto da me”.
 
La pittura è medicina perché ci isola dai problemi, dai pensieri, dalla noia, dallo stress; ci permette di ritrovarci con noi stessi e di trascorrere ore e ore in pace con noi stessi e magari aiutandoci ad affrontare le difficoltà reali con uno spirito più rilassato.
 
Non sono andato fuori tema. Ho pensato, io con i miei amici affetti dalla malattia di Parkinson, sia iniziale che progressiva, di immedesimarmi in loro con quei pensieri pieni di incertezze sul presente e anche sul futuro, ma la pittura, come pure le altre arti, danno certamente sollievo alle nostre giornate.
 
Spendere il nostro tempo ricreativo con un impegno ricco di contenuto artistico crea una ragione di vita; i risultati, come può essere un dipinto, sono e saranno la nostra forza per i nostri cari di essere ancora presenti, attivi e non sopportati.
 
Con la pittura mi sento bravo e realizzato, e voglio vincere le mie battaglie.

Il 21 giugno 2019 Italo Bendinelli ha inaugurato una mostra delle sue opere presso The Loft I Portici a Cascina (Pisa), via Matteotti, n. 104

In questa intervista Italo (Bendit) parla del suo impegno artistico:

https://www.facebook.com/barportici.cascina/videos/462977840940864/

I 1.500 dipinti ospitati nei suoi studi a Cascina e a Lavaiano di Lari (Casciana Terme Lari) costituiranno, nelle intenzioni di Bendit, un’esposizione permanente delle sue opere.

Bendit lavora fondamentalmente sul colore più che sul segno grafico e realizza i suoi quadri con grande velocità, frutto di destrezza nella manualità gesticolare della mano e di una ideazione rapida, espressione di emozioni non filtrate dal peso della riflessione raziocinante. E’ il sentimento che lo sorregge nella rappresentazione immaginaria dei paesaggi, restituiti attraverso sensazioni e ricordi. I colori sono vivi, con una forte carica emozionale.

Nell’attività creativa Bendit ritrova il suo io più profondo, quasi isolandosi dalla realtà quotidiana per crearne una alternativa, originale, opera delle sue mani e della sua mente. Attraverso i suoi quadri, Bendit ritrova la pienezza di una vita fatta di colori e la gioia della realizzazione artistica da cui ricavare forza interiore e stimoli per sentirsi vivo e capace di esprimere le sue potenzialità.

Per conoscere meglio Italo Bendinelli ed entrare in contatto con lui:

Italo Bendinelli Bendit Biografia Pisa giugno 2019

 

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