https://www.parkinson-italia.it/convegni-appuntamenti/convegno-modello-di-cura-integrativa-a-rovigo/
Il Modello di Cura Integrativa per il Parkinson, che dal 2019 la Confederazione Parkinson Italia sta presentando in tutto il nostro Paese, si basa su tre “pilastri”: farmaci, esercizio fisico e corretta alimentazione, che, integrati tra loro, rappresentano una garanzia di efficacia terapeutica per la persona con malattia di Parkinson.
Il Neurologo, a seguire il Nutrizionista/Dietista che garantisca informazioni sullo stato nutrizionale del paziente, sul grado di adesione all’eventuale piano dietetico, e il Tecnico della Riabilitazione per la malattia di Parkinson che favorisca il raggiungimento degli obiettivi terapeutici per il mantenimento del migliore stato funzionale del paziente, per favorirne l’autonomia e il massimo livello di partecipazione sociale ovvero per ritardare l’insorgenza della disabilità.
Particolarmente interessante quanto troviamo scritto nel 2019 sul sito di Parkinsonlive.it
… Oggi, spesso, ci si limita alla cura farmacologica per la malattia di Parkinson, tralasciando aspetti fondamentali quali l’alimentazione e l’attività fisica.
Ottimizzare la qualità della vita della persona con Parkinson
«La complessità legata alla salute della persona con Parkinson necessita di un approccio multidisciplinare.
Il piano di cura va integrato attraverso percorsi condivisi tra i diversi operatori coinvolti.
Ottimizzare la qualità della vita della persona con Parkinson, comprendendo l’impatto multidimensionale della malattia è uno dei principali obiettivi cui dare attuazione».
«Oggi ancora troppo spesso ci si limita alla cura farmacologica per la malattia di Parkinson» spiegano a Parkinson Italia. Si tralasciano aspetti necessari per la completezza del piano di cura, quali l’alimentazione e l’attività fisica. Aspetti invece ritenuti ormai fondamentali dalla letteratura medica, anche nell’ottica di prevenzione dei principali fattori di rischio della patologia.
L’accesso alle cure riabilitative
Da una recente ricerca condotta dalla Confederazione lo scorso anno (Qualità della vita e rapporti clinico-terapeutici della persona con Parkinson) è emerso che nella gestione della malattia le maggiori difficoltà per il paziente si riscontrano nell’accesso alle cure riabilitative. La mancanza di mezzi e di risorse economiche e l’assenza del supporto del servizio sociale o sanitario pubblico risultano incidere in modo determinante su questo fattore.
Appare dunque evidente una difficoltà contingente da parte del paziente e della sua famiglia a sostenere completamente il peso economico legato alle cure riabilitative.
L’importanza dell’attività fisica e dell’alimentazione
Un ulteriore dato significativo emerso da quella stessa ricerca è poi la consapevolezza del paziente sull’importanza dell’attività fisica come guadagno terapeutico. L’ 83,88% dei partecipanti allo studio, infatti, nonostante la difficoltà di convivere con dolori debilitanti, risulta svolgere attività fisica.
E infine, anche l’alimentazione corretta viene percepita come fondamentale nel piano di cura, ma soltanto il 39,42% del campione adotta un’alimentazione consigliata dal medico curante, mentre il 38% del campione non ha mai avuto un consiglio su dieta e/o alimentazione da parte del proprio medico.
Un approccio multidisciplinare
Per tutte queste ragioni, dunque, un gruppo di lavoro multiprofessionale e multidisciplinare che comprenda figure cardine dell’assistenza diventa fondamentale nel piano di cura.
In primis, il neurologo, a seguire il nutrizionista/dietista, che garantisca informazioni sullo stato nutrizionale del paziente, sul grado di adesione all’eventuale piano dietetico e il tecnico della riabilitazione per la malattia di Parkinson, che favorisca il raggiungimento giornaliero degli obiettivi terapeutici, per il mantenimento del migliore stato funzionale del paziente, accrescendone l’autonomia e il massimo livello di partecipazione sociale, ovvero ritardando l’insorgenza della disabilità».
Un Modello di cura integrativa
«Pertanto il nuovo progetto che andremo a sviluppare – concludono dalla Confederazione -, con la collaborazione delle Associazioni locali e con il supporto di Ralpharma, intende porre come primario àmbito di intervento l’accesso facilitato alla riabilitazione/riattivazione della persona con Parkinson presso specifiche strutture presenti sul territorio (palestre), alla presenza di operatori che saranno formati per applicare le specifiche tecniche riabilitative per la malattia. A tal proposito ci si propone di garantire una riattivazione/riabilitazione giornaliera e facilitata del paziente, presso strutture che saranno individuate sui singoli territori con il sostegno di operatori dedicati. Il valore aggiunto dato dal diretto coinvolgimento delle Associazioni territoriali sarà determinante per diffondere il modello proposto su tutto il territorio nazionale».
Riassumendo, si può dire che terapia farmacologica, attività fisica e nutrizione costituiranno il “Modello di cura integrativa” che verrà diffuso attraverso specifici convegni sul territorio nazionale. Durante i convegni sarà possibile assistere anche a una sessione pratica di ginnastica riabilitativa per la malattia di Parkinson da parte di esperti in riabilitazione.
In occasione del Convegno di presentazione del “Modello di cura integrativa” che si è tenuto a Mestre nel 2019, è stato illustrato il Progetto “Palestre della Salute” che la Regione Veneto ha inteso riconoscere come strutture pubbliche o private che, oltre ad ospitare le normali attività di palestra, presentino precisi requisiti strutturali, strumentali e professionali che le rendano idonee ad accogliere cittadini con fattori di rischio e/o patologie croniche non trasmissibili stabilizzate nello svolgimento di programmi di esercizio fisico prescritti dal medico.
L’obiettivo principale che la Regione intende perseguire è quello di diffondere la pratica della prescrizione dell’esercizio fisico strutturato da parte dei medici di Medicina generale e degli specialisti del Sistema Sanitario Regionale (SSR).
https://www.parkinson-italia.it/comunicati-stampa/modello-di-cura-integrativa-mestre/