PISA: l’APS La Tartaruga per i malati di Parkinson

“ALLENAMENTE” ai tempi del COVID-19

Pisa. Anche in questa difficile fase di emergenza che impone a tutti i cittadini italiani di restare a casa, l’Associazione “La Tartaruga” continua ad allenare i malati che partecipano ai percorsi di “Allenamente Parkinson”.

La sua équipe multidisciplinare, consapevole che un blocco delle attività – motorie, logopediche, occupazionali, cognitive e socio-relazionali – mette a rischio i risultati fin qui raggiunti dai partecipanti, ha deciso di continuare a stimolarli attraverso canali diversi, come gruppi in chat, gruppi mail, invio di video, ecc.

Come professionisti che lavorano con persone rese fragili dalla malattia e dal rischio isolamento che questa comporta, sappiamo bene che il “motore” che rende ancora più efficaci i nostri Laboratori è la spinta motivazionale che il gruppo, con i suoi incontri, produce e mantiene.

L’incontro di gruppo, oltre alla funzione riabilitante e al contenimento del sintomo, genera un campo virtuoso, in cui la fiducia, l’affiliazione terapeutica, la dimensione affettiva sono i cardini del processo di cura e mantenimento.

Ma questa emergenza COVID-19 costringe i professionisti a fare ancora di più, adattandosi alle circostanze nella maniera più creativa – e generativa – possibile.

Così, in alternativa ai Laboratori di gruppo “fisici” sono stati organizzati gruppi virtuali in cui – negli stessi giorni dei nostri incontri trisettimanali al Centro ASBUC di Migliarino (Vecchiano-Pisa) e alla Palestra Remaggi a Navacchio (Cascina-Pisa) – tutta l’équipe propone ed invia mail, videofilmati e audio di attività fisica riabilitativa, schede di stimolazione cognitiva, esercizi di logopedia, esercizi e compiti occupazionali, video di musicoterapia, pillole di corretta alimentazione, nonché sostegno e ascolto dei familiari.

Le Terapiste occupazionali, oltre a sostenere le attività del fare quotidiano, hanno organizzato una “tabella di planning giornaliera/settimanale” che si dimostra particolarmente utile per motivare i malati laddove i momenti “vuoti”, passivi, della giornata rischiano di deprimere sul piano fisico e psicologico, suggerendo di segnalare ed praticare attività percepite come positive e fonte di benessere.

Le psicologhe – insieme alla counselor, la quale si occupa in particolare della sfera socio-affettiva-relazionale – telefonano frequentemente ai pazienti e ai familiari, per sostenerli in questo momento così disorientante.

Ai partecipanti viene chiesto di inviare feedback sul lavoro proposto, anche attraverso schede per valutare le eventuali difficoltà e le criticità dei compiti.

Inoltre sono invitati anche a relazionarsi tra di loro sul gruppo, inviando foto di momenti quotidiani – non necessariamente durante i momenti di riabilitazione – per continuare a vedersi e sentirsi insieme, per mantenere viva la relazione amicale che si era creata nel gruppo: è così che condividono filmati in cui ballano, fanno lavori di bricolage in giardino o ginnastica, ecc.

Abbiamo un buon riscontro: dai feedback positivi che ci inviano emerge in tutti la sensazione di non sentirsi soli, di non sentirsi “abbandonati” a loro stessi.

Questo, per noi, è già un risultato raggiunto.

Siamo fieri del coraggio e della tenacia con cui i nostri soci e socie stanno affrontando un periodo così difficile, e di come le loro famiglie si stiano impegnando per mantenere stimolati i loro cari.

Consideriamo questo risultato anch’esso frutto dell’alleanza terapeutica che nel tempo abbiamo cercato di creare, tutti insieme e grazie a tutti.

https://www.facebook.com/pg/AssociazioneLaTartaruga/videos/?ref=page_internal

 

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