Nelle due interviste il dott. Massimo Sciarretta e il dott. Carlo Dallocchio dell’U. O. Neurologia dell’Ospedale di Voghera, ASST di Pavia, descrivono la loro esperienza sul campo.
L’esercizio fisico controllato e personalizzato può avere un ruolo importante nel contrasto alla progressione della malattia di Parkinson. Per il Parkinson l’esercizio fisico il movimento è un elemento di protezione. Può essere considerato alla stregua di una vero e proprio farmaco e può portare alla riduzione del carico farmacologico.
A Pavia da tre anni è operativo un sistema collaudato di attività strutturata di esercizio fisico per i malati di Parkinson, basato sulla sinergia tra Associazioni, Struttura ospedaliera (Ospedale di Voghera, ASST di Pavia) e Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Pavia. Questi interventi vengono proposti a partire dai primi stati della malattia.
I malati, periodicamente monitorati dai neurologi e dagli operatori, vengono inseriti in un percorso di Attività Fisica Adattata che prevede due sedute settimanali, da settembre a fine giugno. L’attività si svolge svolge in palestre, ma anche in spazi aperti, se la stagione lo permette. Gli esercizi possono prevedere anche sedute di aerobica intensa, sviluppo muscolare e potenza. Gli operatori sono stati preparati attraverso un percorso formativo specifico.
L’attività fisica nella malattia di Parkinson/1
L’attività fisica nella malattia di Parkinson/2