Biodanza: analisi dei benefici psico-fisici su soggetti affetti da malattia di Parkinson

Federica Alberigi

Tesi di Laurea per il Corso di Laurea in Scienze Motorie dell’Universià degli Studi di Pisa (Presidente: Prof. Fabio Galetta), Anno accademico 2016-17, Relatore prof. Gabriele Siciliano, preparata a partire dalla partecipazione dell’autrice ad una anno di Corso di Biodanza per Parkinsoniani e loro caregivers presso l’Associazione Il Cerchio della Vita (San Giuliano – Pisa).

Abstract dalla Tesi: Numerosi studi hanno dimostrato e sottolineato l’importanza che l’attività fisica svolge nella vita quotidiana di ogni parkinsoniano, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Numerose evidenze scientifiche hanno dimostrato che i parkinsoniani che rimangono attivi durante tutto l’arco della malattia, mantengono una migliore autonomia e presentano un’evoluzione più lenta e meno invalidante rispetto a coloro che conducono una vita più sedentaria. Dal punto di vista motorio la Biodanza è una ginnastica dolce che va a sciogliere le rigidità tipiche della malattia, aumenta la coordinazione dei movimenti, fa recuperare abilità motorie compromesse dalla malattia. Ha come scopo un parziale recupero dell’autonomia perduta e un miglioramento generale della motricità di ogni soggetto.

L’originalità ed unicità di Biodanza è che essa non porta solo ad un miglioramento dello stato fisico del soggetto, ma interviene anche a livello psicologico ed esistenziale.

La Biodanza apre nuove orizzonti, lavora sulla parte buona di ogni individuo, puntando sullo sviluppo dell’amore, dell’affettività e dell’amicizia. I parkinsoniani si sentono parte di un gruppo accogliente e privo di giudizio, ciò porta come conseguenza un recupero dell’autostima e un accrescimento dell’accettazione di sé e della propria malattia.

Dalle Conclusioni: In questo lavoro di tesi è stato dimostrato come la Biodanza possa essere considerata un tipo di attività “completa” da proporre a soggetti affetti da malattia di Parkinson. Essa infatti offre la possibilità in primo luogo, di incrementare o recuperare il benessere psicologico, agendo in modo positivo sullo stato umorale e, successivamente, permette il miglioramento del benessere fisico e della motricità in generale. Inoltre grazie alla presenza di un ambiente particolarmente ricco di stimoli, permette lo sviluppo della neuroplasticità, ovvero la creazione di nuove reti neurali capaci di sostituire quelle ormai danneggiate dalla malattia.

PDF TESIBiodanza_Parkinson_Pisa_FedericaAlberigi_Relatore GabrieleSiciliano

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