La musica è un’eccellente medicina per i malati di Parkinson.
Cantare una canzone con certe caratteristiche ritmiche, anche solo mentalmente, aiuta i pazienti a deambulare meglio e a migliorare i problemi tipici della malattia
http://win.salutare.info/pdf/51_18.pdf
Parkinson e musica. Cantare mentalmente aiuta i malati di Parkinson a camminare meglio
Lo studio, condotto su 8 pazienti con Parkinson di grado moderato, si è rivelato un vero successo tanto che i pazienti hanno imparato a utilizzare questo sistema nella vita di tutti i giorni per migliorare la loro andatura.
Il risultato è stato raggiunto per gradini progressivi, prima invitando pazienti ad ascoltare una canzone ben ritmata, poi a battere il ritmo con le mani, poi a cantare e battere il ritmo fino ad arrivare a cantare mentalmente camminando.
Gli scienziati ritengono che l’azione della canzone sia dovuta alla componente ritmica che agisce sulle strutture cerebrali denominate “gangli della base”. «Queste strutture servono in tutte quelle azioni dove sia necessaria una programmazione motoria – spiega Luisa Lopez della Fondazione Pierfranco e Luisa Mariani (http://www.fondazione-mariani.org/it/) che nel Parkinson sono danneggiate. Il ritmo della canzone cantata mentalmente senza dubbio esercita un’azione regolatrice su queste strutture».
http://www.giornaledellamusica.it/news/parkinson-e-musica
Parkinson, sport e ballo come armi di difesa dell’autonomia del malato
Di recente, poi, alcuni ricercatori dell’Università di Ferrara avrebbero individuato quello che sembra il giusto ritmo musicale per la riabilitazione dei pazienti: l’hanno definito con la sigla AMAPM (Adapted motor activity with pleasant music). Si tratta di una compilation di musica classica, pop, leggera anni ’50 e ’60 e musiche da bambini, tutte scelte dagli stessi pazienti in base al benessere psichico che infondevano loro. Il campione di pazienti con età media di circa 78 anni su cui è stato studiato, dopo l’ascolto ha riportato non soltanto un miglioramento delle performance motorie, ma anche di quelle psichiche, con un beneficio sull’umore del 36% e un calo del 47% degli altri disturbi associati, come i problemi di sonno.
Combattere il Parkinson a passo di danza.
Nel Parkinson è come se il ritmo interiore, quel metronomo innato che scandisce tutti i nostri movimenti, fosse inceppato. Per farlo ripartire abbiamo bisogno di uno stimolo esterno, come per esempio una musica», aggiunge Nicola Modugno, neurologo all’Ircss Neuromed di Pozzilli. Per questo diversi tipi di ballo, così come il teatro o le arti marziali, vengono usate con i malati per aiutarli a ritrovare la facilità del movimento. «Purtroppo spesso i benefici sono limitati a quando si eseguono queste attività, ma con il tempo i pazienti possono imparare strategie per gestire i momenti di blocco, magari pensando a una musica o a ballare».
Balla che ti passa. la danza aiuta i neuroni
I malati di Parkinson, spiega Pezzoli, perdono la motilità automatica (che rappresenta l’80% circa della motilità generale), e devono quindi “volere” ogni singolo movimento. La fisioterapia per loro è necessaria e va fatta in sedute di quasi un’ora al giorno. Ma purtroppo è noiosa. “E il ballo è un’ottima alternativa – aggiunge – altrettanto efficace, ma più divertente”
La malattia di Parkinson – spiega il professor Nereo Bresolin, direttore del Dipartimento di Scienze Neurologiche dell’Università degli Studi di Milano – è una patologia che porta alla bradicinesia, ovvero a disturbi dell’equilibrio, tremore e ipertono “plastico”. La tendenza dei pazienti è quindi quella di ridurre il movimento e di isolarsi dall’attività sociale. La musica in genere, dal teatro al ballo, coinvolge sistemi forti emozionali e automatismi psicologici legati a ricordi musicali e affettivi, soprattutto se il paziente era già propenso ad andare a ballare. Tutto ciò fa sì che si antagonizzino alcuni dei sintomi parkinsoniani: considerando che i due sistemi motori sono, nell’uomo, quello “piramidale”, o volontario, e quello “extrapiramidale”, o involontario, possiamo dire che l’intenzione al movimento crea una prevalenza del primo, facendo (transitoriamente) scomparire o ridurre la funzione patologica dell’extrapiramidale”.
http://www.repubblica.it/scienze/2011/08/02/news/danza_parkinson-19910281/
Parkinson, musica e danza su misura incoraggiano ad andare avanti
Melodie maggiormente adatte ai pazienti con questa patologia sono state: musica classica, pop, leggera anni ‘50 e ‘60 e anche musiche da bambini
Le strategie fisioterapiche che si basano sull’ascolto di suoni, melodici o ritmici, forniscono al malato di Parkinson informazioni sonore utili a riorganizzare mentalmente le caratteristiche spaziali del cammino, permettendo di riadattare il comportamento motorio
PARKINSON: CANTARE A MENTE AIUTA A CAMMINARE MEGLIO
Musica migliore amica dei malati di Parkinson. Canticchiare una canzone ad hoc, anche solo mentalmente, aiuta i pazienti a camminare meglio e a superare i problemi di deambulazione tipici della malattia. A promuovere la ‘terapia delle note’ è uno studio giapponese della Mie University School of Medicine di Tsu, firmato dai ricercatori Japan Masayuki Satoh Shigeki Kuzuhara. Il team suggerisce che molti disturbi motori dei parkinsoniani possono essere migliorati con la musicoterapia, e più semplicemente istruendo i pazienti a ‘ripassare’ a mente una canzone di riferimento. Un brano scelto appositamente, capace di funzionare da ‘metronomo’ del passo.
Sono sostanzialmente d’accordo. Svolgere un’attività che comporti ritmo e coordinazione è importante anche se sovente il beneficio è solo del momento. Esse devono però essere svolte non come prendere una medicina, esse devono piacere e contribuire a mantenere uno Stile di vita di qualità.
Ritengo che la camminata sportiva sia quella che maggiormente contribuisca a rallentare il nostro amico Parki. Costa poco, si fa tutti i giorni, allunga il passo etc.
interessante e lodevole iniziativa