In alcune malattie neurologiche e, più in generale, a seguito della progressione dell’età possono manifestarsi disturbi cognitivi o, più semplicemente, un deficit lieve (in inglese Mild Cognitive Impairment): diminuita capacità di memoria e di pianificazione, minore capacità di attenzione e di concentrazione, indebolimento delle funzioni esecutive, ecc..
Per questi motivi si sta dando sempre maggior rilievo alle attività di stimolazione cognitiva, fatta oggetto di sofisticati studi clinici con il ricorso alla risonanza magnetica che evidenzia modifiche strutturali sia nella sostanza grigia cerebrale che in quella bianca in conseguenza di input specifici.
Questi studi confermano una volta di più la neuroplasticità, cioè la capacità del sistema nervoso di adattare la propria struttura in risposta a una varietà di stimoli interni od esterni.
Stimoli che possono essere rappresentati sia da esercizi motori protratti con costanza sia da attività più o meno strutturate di tipo mentale.
E’ ben noto che il cervello è un muscolo (di un tipo un po’ particolare!) che può essere mantenuto in buona forma mediante esercizi vari, di diversa intensità, meglio se nuovi e/o di difficoltà crescente.
In ossequio alla famosa regola: Se non lo usi lo perdi!
http://alimentazione.fimmg.org/pop_cervello.htm
TRAIN the BRAIN
CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e Università di Pisa
https://www.nature.com/articles/srep39471
TRAIN THE BRAIN: prevenire e rallentare l’invecchiamento cerebrale
Corretti stili di vita e attività di training fisico e cognitivo come quelle previste dal protocollo Train the Brain migliorano gli indicatori della salute del cervello e rappresentano una possibile strategia per ridurre e ritardare di alcuni anni la manifestazione di deterioramento cognitivo.
Giovanni Anzidei, Vicepresidente della Fondazione IGEA, e Michela Marcon, Neurologa presso il Centro Disturbi Cognitivi e Demenze dell’Ulss 8 di Vicenza, ci aiutano a capire come mantenere in forma il nostro cervello.
Strategie e metodi per potenziare e sviluppare le abilità cognitive a tutte le età.
GIUSEPPE ALFREDO IANNOCCARI, Docente di Scienze Umane, Università Statale di Milano; Presidente, Associazione Assomensana.
- Come mantenere ad un livello costante e ottimale l’agilità, la flessibilità e le prestazioni del cervello?
- Attenzione, concentrazione, memoria, logica, ragionamento, calcolo, immaginazione, creatività, orientamento spaziale e temporale, fluenza verbale, costruzioni di frasi, velocità di riflessi sono tutte funzioni mentali che possono essere stimolate.
- Numerosi studi confermano l’utilità di training cognitivi e rilevano che attraverso un corretto “allenamento” si ottengono miglioramenti significativi ed è possibile rilevare una sensibile riduzione della tonalità depressiva che spesso accompagna le persone che percepiscono il peggioramento delle proprie capacità cognitive.
Cervello e Movimento: Intervista al Prof. Ubaldo Bonuccelli
Dott. Nicola Modugno: Plasticità Celebrale & Ciclismo nelle persone con Parkinson
Ci sono studi specifici che confermano l’utilità di attività di stimolazione/riabilitazione cognitiva anche per le Persone con Parkinson.
Percorsi di stimolazione/riabilitazione cognitiva sono ormai entrati a far parte della presa in carico riabilitativa multidisciplinare di questi malati.
https://www.nature.com/articles/s41531-018-0055-3
https://www.parkinson.it/varie/la-riabilitazione-cognitiva-nella-malattia-di-parkinson.html
https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fnagi.2021.709484/full