Bruno Lauzi (1937 – 2006)
La mia mano a farfalla
bestiola spaventata
frullo d’ali improvviso
di preda impallinata
di rifugio in rifugio
di taschino in taschino
ha una sola speranza;
che voi dimentichiate
le sue dita agitate
che riempion la stanza
mentre s’inventa il vento
o racconta il mare…
Nata per lavorare
sul palco della vita
per farsi perdonare
arranca inutilmente,
eppure l’ho avvertita:
faccia quel che si sente,
io la continuo ad amare,
pur se perdutamente…
Lettera aperta a Mister Parkinson
Egregio Signore,
non è con piacere che le scrivo questa lettera, ma d’altra parte avrei dovuto parlarle a quattr’occhi, affrontarla di persona, sopportare quel suo subdolo modo di fare che è quanto c’è di peggio per far perdere la pazienza anche ad un santo, figuriamoci a me.
Le scrivo, come può notare, col computer, perché la mia calligrafia s’è fatta illeggibile e così minuscola che i miei collaboratori devono usare la lente d’ingrandimento per riuscire a decifrarla…
Perché le scrivo?
E’ presto detto: io ho superato con una certa disinvoltura l’imbarazzo che lei (l’ho scritto senza maiuscola, non la merita) mi ha creato chiedendo pubblicamente la mia mano ed ovviamente ottenendola. Convivere con un ufficiale inglese a riposo, già condannato nel Punjab per ripetuti tentativi di violenza neurologica su qualunque essere di qualunque specie (le cose si vengono a sapere, come vede…) non è stato facile, la mia è una famiglia all’antica e non ha apprezzato. MA ORA LEI STA ESAGERANDO, signore, glielo devo dire. Quando è troppo è troppo, e il troppo stroppia!
C’è un proverbio arabo che dice: ”Se hai un amico di miele, non lo leccare tutto”, INVECE LEI S’APPROFITTA D’OGNI RILASSATEZZA, DELL’ABBASSAMENTO DELLA GUARDIA NELLA BATTAGLIA QUOTIDIANA, ci proibisce di pensare ad altro, contando sulla superficialità con cui io ho affrontato l’insorgere del male… si sa, gli artisti sono farfalloni incoscienti… no, vecchio caprone, non le sarà facile, né con me né con gli altri, la Resistenza è cominciata.
Perché, vede, io e i miei fratelli e sorelle malati abbiamo tante cose da fare, una vita da portare avanti meglio di così! D’ora in avanti prometto che starò più attento ai consigli dei miei dottori, e che mi impegnerò maggiormente nell’aiutarli nella raccolta dei fondi necessari per la ricerca. Anzi sul tema della solidarietà mi ci gioco una mano, la mano che, pitturata e serigrafata fa da piedistallo ad una poesia contro di lei, colonnello dei miei stivali, funzionando da incentivo a dare…già, poiché a chiunque faccia un’offerta per la ricerca verrà inviata “LA MANO” come ricordo e memento…
Siamo in tanti, tante mani si leveranno contro di lei e cercheranno di restituirle colpo su colpo fino a quando non riusciranno ad acchiapparla per la collottola e mandarla all’Inferno cui appartiene, bestiaccia immonda, sterco del demonio, nostra croce senza delizie…
Parola mia, di questo omino per molti un po’ buffo, per altri un po’ patetico, ma che vive il sogno di poterla, un giorno non lontano, prendere a schiaffi.
A mano ferma.
Mi stia male e a non rivederla.
BRUNO LAUZI: La mia mano farfalla
Voce: Lidia Sbalchiero
BRUNO LAUZI e la sua lettera aperta a Mr. Parkinson
voce narrante Lidia Sbalchiero
Bellissima come l’arte di Bruno Lauzi
È proprio vero, ce l’ha la mia mamma con l’Alzheimer, scherza sempre con le dita, guarda tutte storte, non riesce più nemmeno a tirar su le calze, meravigliose belle parole
Meravigliosamente triste
Una poesia che tocca il cuore.
Bruno Lauzi grande poeta cantante che ha allietato sia i piccoli che i grandi. ❤
E bellissima. Grande Bruno Lauzi. E’stato un grandissimo cantautore. Con le sue canzoni mi ha fatto trascorrere la gioventù
Quanta sensibilità quanto dolore…. Quanta verità….quel disagio l’ho conosciuto negli occhi di mio padre…tanti anni fa…grazie Bruno
Grande umanità. Gli artisti, soprattutto i comici, se non avessero un animo puro e leggiadro non potrebbero mai donarci poesie o canzoni meravigliose come quelle di Bruno
È una bellissima poesia. e per la lettera non ci sono parole
Molto significativa e vera
Caro Bruno, spero che queste due righe ti arrivino fino lassù, nella vita eterna dove ti immagino svolazzare come una leggiadra FARFALLA!! Grazie per quello che sei stato! come artista e soprattutto come uomo.
Grande Lauzi, che emozione! il mondo è cattivo, mi ricordo, avevo appena iniziato il mio nuovo lavoro al bar e un signore mi chiese un caffè, vedevo che tutti lo guardavano con un sorrisetto strano e poi ho capito il perché, quando il signore prese lo zucchero gli tremava la mano e lo zucchero cadeva sul bancone, mi fece una tenerezza come mi guardava, io gli chiesi, quasi con vergogna: posso aiutarla? Lui mi sorrise e disse, sì, grazie, e lo aiutai,poi guardai quei 4 cretinate e gli dissi,ridere sì, ma aiutarlo no? Io e Franco diventammo grandi amici
Mi son sentito “Franco”, e mi sono anche un po commosso. Spero, quando avverrà,…perche avverrà, di avere la fortuna di incontrare uno “Yuri”, come te, !
Testo malinconico e struggente, ma geniale e romantico da farci amare tristemente il tremolio della mano farfalla, che continua la sua danza finché ne avrà la forza. Grazie Bruno Lauzi
Struggente e inimmaginabile nella sua realtà.
Capire la malattia e rispettare le persone è senso di civiltà! Grazie Lauzi per darci il senso della vita.